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Dati, CRM AI e Persone: il mix vincente per una sanità che funziona davvero

C’è un vento forte che soffia sulla sanità italiana. Un vento fatto di tecnologia, Intelligenza Artificiale,nuove aspettative e grandi progettualità. Ma soprattutto, un vento che ci ricorda di mettere al centro la persona: cittadini, pazienti, medici e operatori sanitari.

Durante l’ultima Healthcare Innovation Executive Conference, tenutasi il 6 maggio a Roma, si è acceso un confronto concreto e stimolante sul futuro digitale della sanità italiana con i protagonisti i principali attori del settore sociosanitario pubblico e privato del nostro Paese. Anche noi di Salesforce eravamo lì, rappresentati da Ezechiele Capitanio, Regional Vice President per la Pubblica Amministrazione Locale e la Sanità di Salesforce, che ha portato sul palco un punto di vista tanto concreto quanto visionario: per innovare davvero, serve partire dalle persone, immaginando una digitalizzazione a due velocità. Una profonda e strutturale, come il Fascicolo Sanitario o la Telemedicina e una più rapida e agile, capace di generare impatto immediato. Una digitalizzazione che ha come obiettivo principale comunicare, ingaggiare ed accompagnare cittadini ed operatori nella fruizione ed erogazione dei servizi sanitari in modo semplice, con una logica omnicanale e personalizzata

Oggi la sanità pubblica si trova davanti a una sfida complessa e stimolante: con il PNRR in piena attuazione, scadenze serrate e obiettivi ambiziosi, diventa fondamentale non solo completare i progetti, ma farlo tenendo ben saldo l’impatto atteso sugli operatori e sui pazienti. Per noi questo significa solo una cosa: mettere al centro l’esperienza utente e adottare tecnologie che siano intuitive, accessibili e integrate nella realtà quotidiana di chi lavora nella sanità.

Ezechiele Capitanio lo ha spiegato con chiarezza: non si tratta solo di digitalizzare, ma di farlo in modo sostenibile e scalabile, puntando su soluzioni che aiutino le persone ad adottare davvero la tecnologia. Non bastano corsi di formazione, serve un accompagnamento costante, anche grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, che può rendere più semplice e fluido ogni passaggio.

E ciò che ci proponiamo di fare in quanto AI CRM è attuare una trasformazione digitale “a due velocità”: una profonda e strutturale, che guarda al Fascicolo Sanitario Elettronico o alla Telemedicina e una più agile, orientata all’ingaggio immediato di pazienti e operatori. La seconda non è meno importante della prima: perché è proprio dalla capacità di dialogare in modo semplice e personalizzato che passa gran parte del valore percepito dai servizi sanitari.

Sempre più amministrazioni stanno adottando piattaforme low code e no code per offrire servizi digitali rapidi, accessibili e omnicanale. Soluzioni che permettono ai cittadini di ricevere informazioni sanitarie in modo chiaro e immediato, di interagire con i servizi anche da remoto, di accedere a percorsi di prevenzione o cura guidati da intelligenze artificiali conversazionali. Allo stesso tempo, queste tecnologie alleggeriscono il carico degli operatori, ottimizzano processi e abilitano un monitoraggio costante delle performance dei servizi.

Ezechiele Capitanio ha raccontato di un modello di innovazione che non si misura solo in tecnologie implementate o KPI raggiunti, ma nella qualità delle relazioni che si riesce a costruire e a rafforzare. Ed è proprio in questo modello che riconosciamo oggi le “best practice” più efficaci, quelle capaci di generare cambiamento reale e sostenibile, partendo dall’ingaggio, passando per l’adozione, e arrivando al miglioramento concreto dei servizi.

Per noi di Salesforce, innovare la sanità significa questo: aiutare le amministrazioni a immaginare un futuro dove il digitale non è mai un fine, ma un mezzo potente per avvicinare, ascoltare, semplificare. Un futuro dove ogni passo avanti è anche un passo verso le persone.

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