Sono numerose le previsioni che circolano su quello che accadrà nel corso del 2018 e oltre. Tra le tendenze più gettonate negli articoli che trattano di previsioni, spiccano lo shopping personalizzato e l’intelligenza artificiale (IA). Anche se le esperienze digitali personalizzate non sono più una novità, nel 2018 il grado di personalizzazione aumenterà in maniera esponenziale. In particolare, l’intelligenza artificiale sarà alla guida della prossima grande ondata di cambiamento.

L’esperienza d’acquisto è sempre più oggetto di una forte innovazione: se chi acquista chiede un’esperienza personalizzata, che fino al 2017 era veicolata via smartphone, il 2018 sarà l’anno della personalizzazione basata sull’intelligenza artificiale. Le ricerche vocali e visive sostituiranno la scrittura e avvicineranno il consumatore all’acquisto, mentre i brand collaboreranno con gli assistenti vocali già esistenti (come Amazon Echo, Google Home e Siri) per offrire esperienze voice-driven.

Il nostro report Personalization in Shopping analizza l'attività di acquisto di oltre 150 milioni di acquirenti e più di 250 milioni di visite ai siti di retail, dimostrando l’effettiva influenza della personalizzazione sul fatturato e sulla crescita dei brand. In particolare, i suggerimenti personalizzati sui prodotti emergono come uno degli strumenti migliori in mano ai retailer. Chiunque possieda un account Amazon conosce il concetto dei consigli per i clienti. Questa applicazione dell’intelligenza artificiale permette ai rivenditori di consigliare ai clienti prodotti su misura, in base agli acquisti precedenti, alla cronologia delle esplorazioni e ai trend più popolari.

Ecco tre punti chiave da tenere a mente.

 

La personalizzazione genera fatturato

Vi ricordate di Vibram, la società italiana nota per la scarpa "Fivefingers" e oggi leader nella produzione di suole in gomma ad alta performance? Grazie allo shopping personalizzato l’azienda ha generato un aumento del 50% del fatturato e del 30% di traffico. Di conseguenza, può concentrarsi sull’innovazione del prodotto, sulla ricerca e sullo sviluppo, mentre la piattaforma di digital commerce si dedica ai clienti.

Dal nostro report infatti emerge che le visite ai siti di e-commerce in cui gli acquirenti hanno cliccato su un suggerimento di prodotto rappresentano solo il 7% di tutte le visite, ma questa piccola percentuale ha generato il 24% di ordini e il 26% di fatturato.

Inoltre, la spesa per visita di un acquirente che clicca su un suggerimento è 5 volte maggiore, con una durata media della visita di 12,9 minuti, rispetto ai 2,9 minuti di chi invece non clicca sui suggerimenti.

In definitiva, gli acquirenti che cliccano sui suggerimenti hanno un tasso di conversione maggiore, spendono di più e tornano a visitare il sito almeno una seconda volta.

 

La personalizzazione è vincente su tutti i dispositivi

I dati mostrano che la personalizzazione ottiene ottimi risultati su qualsiasi dispositivo.

Infatti, gli acquirenti che cliccano sui suggerimenti di prodotto da dispositivo mobile completano più spesso l’ordine rispetto a chi fa acquisti da desktop (il 25% contro il 23%).

Mentre gli acquirenti che cliccano su un suggerimento da tablet realizzano il 30% degli ordini totali da tablet e il 33% del fatturato, nonostante rappresentino solo il 9% del totale delle visite.

Infine gli acquirenti che cliccano sui suggerimenti da desktop sono in testa per quanto riguarda la durata della visita (15 minuti in media), il tasso di conversione (9,8%) e la maggiore propensione a creare un carrello della spesa (24%).

Quindi, ogni tipo di dispositivo trae vantaggio da una strategia di personalizzazione.

 

La personalizzazione guidata dall’intelligenza artificiale è a portata di mano

Implementare una strategia di personalizzazione è più facile di quanto si pensi. In realtà, i retailer potrebbero avere già la quantità di dati necessaria a iniziare sin da subito; ad esempio, aggiungendo suggerimenti personalizzati su alcune pagine di schede prodotto fino a sviluppare progressivamente la cosiddetta ricerca predittiva.

Poiché l’intelligenza artificiale è uno strumento in grado di gestire le decisioni tattiche e risolvere i problemi di micro-livello, i retailer possono concentrarsi sulle decisioni strategiche; inoltre, l’intelligenza artificiale è abbastanza flessibile da permettere di eliminare o bloccare i suggerimenti quando necessario: ad esempio, stabilendo quali prodotti o brand consigliare.

L’intelligenza artificiale migliora col tempo, diventando sempre più efficiente, quindi è fondamentale iniziare a utilizzarla il prima possibile.

Le esperienze personalizzate basate sull'intelligenza artificiale non solo rappresentano un vero fattore di differenziazione nel settore del retail ma sono anche il miglior modo per rispondere alle crescenti aspettative dei clienti.

Scaricate il nostro report Personalizzazione nello shopping per scoprire le potenzialità della personalizzazione basata sull'intelligenza artificiale e una serie di tattiche di personalizzazione facili da implementare.