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Employer branding per le piccole imprese: optional o necessità?

Employer branding per le piccole imprese: optional o necessità?

Attrarre e trattenere i talenti è più importante che mai per le PMI. Ecco come l'employee branding può aiutarle.

Oggi i clienti si aspettano che i brand li raggiungano ovunque e che offrano loro esperienze altamente personalizzate; le aziende, pertanto, devono essere sempre più agili e investire tanto sulla tecnologia quanto sul personale. Attirare e trattenere i dipendenti giusti si fa man mano più difficile, perché il mercato del lavoro odierno è molto più complesso e volatile rispetto a quello di qualche anno fa. È proprio in questo clima che il concetto di employer branding assume sempre più importanza.

Le PMI devono dare la giusta forma al loro employer branding affinché possano differenziarsi dai concorrenti. Devono impegnarsi affinché i loro dipendenti siano motivati, soddisfatti e coinvolti, così da essere veri sostenitori del brand. L’employer brand deve essere definito e quindi coltivato, in modo tale che possa guidare l’organizzazione nel futuro e creare solide relazioni a lungo termine, sia con i dipendenti che con i clienti.

In questo articolo esploreremo alcuni dei modi in cui le PMI possono dare vita a un employer branding di successo.

La 5^ edizione del report sulle tendenze delle PMI

Scopri i trend attuali e futuri che danno forma al panorama delle PMI.

Che cos’è l’employer branding?

L’ employer branding è il modo in cui un’organizzazione definisce la propria identità come luogo di lavoro ideale per i potenziali candidati: una buona strategia di employer branding deve saper comunicare i valori fondamentali dell’azienda così da rendere l’azienda interessante per i dipendenti attuali, quelli futuri e, di conseguenza, per i clienti.

Secondo Richard Branson, noto imprenditore britannico e fondatore di Virgin Group: “Non vengono prima i clienti. Sono i dipendenti che vengono prima. Se ti prendi cura dei dipendenti, loro si prenderanno cura dei clienti.”

Le PMI che riescono ad attirare e formare una forza lavoro motivata e soddisfatta sono quelle che avranno più successo, perché il tasso di coinvolgimento sarà elevato. Nel nuovo mercato del lavoro, i candidati hanno una miriade di opzioni tra cui scegliere, e vogliono lavorare per aziende che rispecchiano i loro valori morali e che offrono un buon rapporto tra vita lavorativa e vita privata.

Nel caso delle PMI, l’employer branding è particolarmente importante. Poiché i budget e le risorse tecniche sono spesso limitati, avere una forza lavoro coinvolta, e quindi produttiva, è la chiave del successo. Al contrario, un tasso elevato di turnover del personale può rivelarsi molto costoso e, addirittura, letale.

Avere dipendenti motivati e soddisfatti non solo aiuta in termini di produttività, ma aiuta le PMI ad avere i migliori brand ambassador che possano desiderare, ed è questo che consente a un marchio di svilupparsi, crescere ed espandersi.

Le aziende lo hanno capito: nella quinta edizione del report “Piccole e medie imprese: i trend principali” stilato da Salesforce, l’acquisizione e la ritenzione dei talenti viene citata da molti leader di PMI come un elemento di importanza critica.

Davanti a un pool di candidati che cercano un luogo di lavoro incentrato sui dipendenti, le imprese non possono più concentrarsi unicamente sui profitti, ma devono giocare anche la carta della leadership responsabile. Per farlo, devono raccontare la loro storia in modo che vengano messi in evidenza tutti i valori fondamentali.

Come si crea la giusta strategia di employer branding?

  1. Definire i valori aziendali chiave. Prima di capire in che modo comunicare i valori dell’azienda, bisogna definirli. Perché la tua impresa è speciale? In che modo si distingue dalle altre?

  2. Valutare l’attuale reputazione del brand. È solo così che si può capire il vero punto di partenza di una strategia di employer branding. Per valutare la reputazione occorre prendere in esame diverse metriche, che includono la qualità dei candidati attuali, il numero e il tipo di follower sulle piattaforme social e l’interesse generale mostrato nei confronti del marchio.

  3. Favorire le recensioni. Una buona reputazione del marchio si ottiene anche mediante le recensioni online. LinkedIn, Glassdoor e piattaforme simili sono il terreno giusto per coltivare il passaparola e spingere candidati di qualità verso la tua azienda.

  4. Raccontare la propria storia in modo accattivante. Alla base di un employer branding di successo c’è lo storytelling: la storia e i valori di un’impresa devono essere comunicati in modo accattivante, preciso e non pretenzioso.

  5. Coinvolgere gli influencer. Queste nuove figure sono validissimi alleati per promuovere la reputazione di un marchio, e le aziende devono mirare a coinvolgerli e stabilire relazioni durature e di fiducia così da migliorare la presenza e la reputazione online.

Cosa possono fare le PMI per migliorare il loro employer branding?

In primo luogo, le PMI possono offrire ai dipendenti una serie di programmi di formazione on-demand che li aiuti a stare al passo con il costante cambiamento. Secondo uno studio condotto da Salesforce nel 2020, più della metà degli utenti di Trailhead ha acquisito competenze che hanno portato a una promozione o un aumento. In generale, il welfare aziendale è un potente motore di spinta per il coinvolgimento dei dipendenti.

La tecnologia è un altro elemento fondamentale per migliorare l’employer branding. In un’azienda che mette a disposizione strumenti innovativi per automatizzare le noiose attività manuali, i dipendenti si sentiranno più motivati e potranno concentrarsi sulle mansioni più creative ed edificanti.

Le PMI devono inoltre tenere conto delle recensioni: le esperienze degli ex dipendenti, ad esempio quelle raccontate su piattaforme come LinkedIn e Glassdoor, permettono di individuare, e quindi correggere, i problemi ricorrenti, nonché di rafforzare gli aspetti positivi e apprezzati dalla forza lavoro.

Poiché l’employer branding vive principalmente online, attraverso i canali social, scegli per la tua azienda una voce empatica, divertente e alla mano, una voce che dia ispirazione. Onestà e trasparenza vengono sempre premiate, soprattutto quando si parla dei valori chiave di un’azienda.

Qual è il futuro dell’employer branding?

Le PMI stanno vivendo un momento non semplice: la concorrenza è sempre più spietata, i clienti hanno esigenze nuove e in costante cambiamento, e il modo di lavorare nel suo complesso è mutato radicalmente.

Si tratta di sfide piuttosto complesse, ma dalle sfide nascono le migliori opportunità.

In definitiva, nel futuro prossimo le PMI devono aiutare i dipendenti a essere più autonomi, dotandoli di strumenti innovativi e di alta qualità. È solo così che possono sopravvivere alla profonda trasformazione in atto e uscirne migliori.

Se vuoi saperne di più sull’employer branding e su tutte le tendenze che interessano le PMI al giorno d’oggi, leggi la quinta edizione del report “Piccole e medie imprese: i trend principali”

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